Comunicato Stampa

Un attimo fugace

Il programma Gemme Cosmiche dell'ESO cattura l'ultimo respiro di una stella morente

22 Gennaio 2019

Il debole, effimero bagliore che emana dalla nebulosa planetaria ESO 577-24 persiste solo per poco tempo - circa 10.000 anni, un battito di ciglia in termini astronomici. Il Very Large Telescope dell'ESO ha catturato questo guscio di gas ionizzato incandescente - l'ultimo respiro della stella morente i cui resti ribollenti sono visibili nel cuore di questa immagine. Mentre il guscio gassoso della nebulosa planetaria si espande e si affievolisce, scomparirà lentamente alla vista.

Un guscio evanescente di gas incandescente che si diffonde nello spazio - la nebulosa planetaria ESO 577-24 - domina l'immagine [1]. La nebulosa planetaria è il resto di una stella gigante che morendo ha lanciato via i propri strati esterni, lasciandosi dietro una piccola e caldissima stella nana. Questo resto sminuito si raffredderà gradualmente e svanirà alla vista, vivendo i suoi utlimi giorni come il fantasma di quella che un tempo era un'immensa stella gigante rossa.

Le giganti rosse sono stelle alla fine della propria vita che hanno esaurito il combustibile idrogeno nel nucleo e hanno iniziato a contrarsi sotto la morsa opprimente della gravità. Mentre la gigante rossa si contrae, l'immensa pressione riaccende il nucleo della stella, facendole lanciare nel vuoto gli strati esterni sotto forma di un potente vento stellare. Il nucleo incandescente della stella morente emette radiazioni ultraviolette abbastanza intense da ionizzare questi strati emsesi e farli brillare. Il risultato è ciò che vediamo sotto forma di nebulosa planetaria - un ultimo e fugace ricordo di un'antica stella al termine della propria vita [2].

L'abbagliante nebulosa planetaria è stata scoperta come parte della survey del cielo National Geographic Society — Palomar Observatory negli anni '50 del secolo scorso. È stata inserita nel catalogo di Abell delle nebulose planetarie nel 1966 [3]. A una distanza di circa 1400 anni luce dalla Terra, il bagliore fantasma di ESO 577-24 è visibile solo con un potente telescopio. Mentre la stella nana continua a raffreddarsi, la nebulosa continuerà a espandersi nello spazio, scomparendo lentamente alla vista.

Questa immagine di ESO 577-24 è stata ottenuta nell'ambito del programma Gemme Cosmiche dell'ESO, un'iniziativa volta a produrre immagini di oggetti interessanti o anche solo visivamente piacevoli utilizzando i telescopi ESO per scopi educativi e di divulgazione. Il programma sfrutta il tempo di telescopio che non può essere utilizzato per osservazioni scientifiche; tuttavia, i dati raccolti sono resi disponibili agli astronomi attraverso l'archivio scientifico dell'ESO.

Note

[1] Le nebulose planetarie furono osservate dagli astronomi per la prima volta nel 18° secolo - la luce fioca e il contorno netto facevano pensare ai pianeti del Sistema Solare.

[2] Quando il Sole diventerà una gigante rossa, avrà raggiunto la venerabile età di 10 miliardi di anni. Non c'è bisogno di allarmarsi, tuttavia - il Sole oggi ha solo 5 miliardi di anni.

[3] Gli oggetti astronomici hanno spesso un certo numero di nomi ufficiali, che provengono da diversi cataloghi da cui prendono designazioni differenti. Il nome formale di questo oggetto nel catalogo di Abell delle nebulose planetarie è PN A66 36.

Ulteriori Informazioni

L'ESO (European Southern Observatory, o Osservatorio Australe Europeo) è la principale organizzazione intergovernativa di Astronomia in Europa e di gran lunga l'osservatorio astronomico più produttivo al mondo. È sostenuto da 16 paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, e Svizzera, oltre al paese che ospita l'ESO, il Cile e l'Australia come partner strategico. L'ESO svolge un ambizioso programma che si concentra sulla progettazione, costruzione e gestione di potenti strumenti astronomici da terra che consentano agli astronomi di realizzare importanti scoperte scientifiche. L'ESO ha anche un ruolo di punta nel promuovere e organizzare la cooperazione nella ricerca astronomica. L'ESO gestisce tre siti osservativi unici al mondo in Cile: La Silla, Paranal e Chajnantor. Sul Paranal, l'ESO gestisce il Very Large Telescope, osservatorio astronomico d'avanguardia nella banda visibile e due telescopi per survey. VISTA, il più grande telescopio per survey al mondo, lavora nella banda infrarossa mentre il VST (VLT Survey Telescope) è il più grande telescopio progettato appositamente per produrre survey del cielo in luce visibile. L'ESO è il partner principale di APEX e di ALMA, il più grande progetto astronomico esistente, sulla piana di Chajnantor. E sul Cerro Armazones, vicino al Paranal, l'ESO sta costruendo l'Extremely Large Telescope o ELT (significa Telescopio Estremamente Grande), un telescopio da 39 metri che diventerà "il più grande occhio del mondo rivolto al cielo".

La traduzione dall'inglese dei comunicati stampa dell'ESO è un servizio dalla Rete di Divulgazione Scientifica dell'ESO (ESON: ESO Science Outreach Network) composta da ricercatori e divulgatori scientifici da tutti gli Stati Membri dell'ESO e altri paesi. Il nodo italiano della rete ESON è gestito da Anna Wolter.

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Questa è una traduzione del Comunicato Stampa dell'ESO eso1902.

Sul Comunicato Stampa

Comunicato Stampa N":eso1902it
Nome:ESO 577-24
Tipo:Milky Way : Nebula : Type : Planetary
Facility:Very Large Telescope
Instruments:FORS2

Immagini

Un attimo fugace
Un attimo fugace
Immagine DSS del cielo intorno alla nebulosa planetaria ESO 577-24
Immagine DSS del cielo intorno alla nebulosa planetaria ESO 577-24
La nebulosa planetaria ESO 577-24 nella costellazione della Vergine
La nebulosa planetaria ESO 577-24 nella costellazione della Vergine

Video

ESOcast 191 "in pillole": Un attimo fugace
ESOcast 191 "in pillole": Un attimo fugace
Panoramica dell'evanescente nebulosa planetaria ESO 577-24
Panoramica dell'evanescente nebulosa planetaria ESO 577-24
Zoom su ESO 577-24
Zoom su ESO 577-24